sabato 10 aprile 2010

Ricordo di un'ascesa...verso il Paradiso


Dal Giornale l'Adige del 29/04/2009
TRENTO - Era partito per il Nepal a fine marzo sognando di conquistare il Manaslu, che doveva essere il suo terzo ottomila. A casa, però, Giuseppe Antonelli, 38 anni alpinista di Taio, ritornerà in una bara. L'uomo, che faceva parte di una spedizione di alpinisti lombardi, ha perso la vita ieri a causa di un edema polmonare che lo ha colto al campo 3 del colosso himalayano. Purtroppo vana si è rivelata la decisione di scendere - portato a spalle - al campo 2: quando Antonelli vi è giunto, le sue condizioni erano già compromesse ed a nulla è valsa la somministrazione di ossigeno e cortisone da parte dei compagni. Lo sfortunato alpinista, che lavorava come magazziniere presso la ditta Cristoforetti di Cles, ha cessato di vivere poco dopo. A dare la notizia, battuta alle 18.23 di ieri dal sito specializzato www.montagna.tv, è stato Alberto Magliano, membro della spedizione che faceva capo a Mario Merelli e Mario Panzeri (rispettivamente 6 e 9 ottomila all'attivo), da lunedì al campo base del Manaslu. Magliano infatti ha chiamato nel tardo pomeriggio Roberto Manni, guida alpina che vive Pinzolo - anch'egli membro della spedizione che aveva però dovuto abbandonare qualche giorno fa per via di problemi fisici a una gamba - e gli ha comunicato la brutta notizia.

Così il nostro notiziario locale dava la notizia quasi un anno fa della scomparsa di Giuseppe Antonelli, alpinista di Taio con la passione della montagna. Una passione che ha fatto il suo ingresso a Calliano all'inizio del 2009 grazie ad una serata organizzata dall'Associazione Orizzonti nella quale Giuseppe ha voluto trasmettere e condividere le emozioni e le gioie della sua passione con il pubblico presente a quella serata. Un incontro che evidentemente ha lasciato il segno visto il legame invisibile ma presente con la sua compagna Cristina che, ad un anno dalla scomparsa di Giuseppe, ha voluto tornare a Calliano nella serata di ieri. Toccante e particolarmente significativa la proiezione del filmato presso la Sala Consigliare dove in esso si sono ripercorsi i primi passi dell'alpinista e dell'uomo Antonelli sino a giungere alle foto della sua ultima spedizione sul Manaslu, 8163 m. di spettacolo assoluto. Allo scorrere delle foto ha fatto sottofondo il commento della sua compagna che, leggendo il diario di Giuseppe, ha fatto rivivere le sue emozioni di fronte a tale impresa che suo malgrado, non riuscì a compiere.

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1 commento:

Romano Panizza ha detto...

Mi giunge il seguente commento via e-mail che ho il piacere di pubblicare:

"E' stata una serata davvero emozionante, intensa, commovente.
Attraversare i ricordi di Cristina ed immergersi nel trasporto di quelle immagini
ha schiuso un'atmosfera solenne, pudica e dignitosa pur nel plumbeo mantello della tragedia.
Ed il pubblico tutto partecipava in religioso silenzio.
Andare in montagna, io lo ricordo sempre, esprime un cammino interiore e il linguaggio, spesso,
non è adeguato per darne precisa testimonianza.
L'ineffabilità dell'esperienza depone in favore della spiritualità del gesto, come atto creativo che
consacra il tempo.
Congratulazioni a Cristina per la sua straordinaria forza interiore e per la sua dolcezza.

Mi auguro di poter partecipare ancora a serate su queste tematiche e di questo coinvolgimento emotivo.

Ernesto Angelini - Calliano"

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