Occhi alla penultima finestra, lassù dove tutto il mondo
attende le prime parole di Papa Francesco...quale il messaggio, che cosa dirà
il Vescovo di Roma affacciandosi su quella piazza, sul mondo...quale sarà
l'emozione, la particolarità che permetterà lo scoop alle migliaia di
giornalisti presenti ?
La buona notizia è che Dio è amorevole e misericordioso,
ansioso di perdonarci dei nostri peccati! 2 Pietro 3:9 ci dice: “Il Signore […]
è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti
giungano al ravvedimento”. Dio desidera perdonarci, perciò ha provveduto al
nostro perdono.
Questa è stato il dono odierno di Papa Francesco.
La sua elezione proiettata all'interno di un periodo intenso
e riflessivo come è la Quaresima è ancora una volta il soffio dello Spirito
sulla chiesa che Dio ama, che DIo cerca, che Dio accoglie, che Dio perdona!
Non a caso forse il primo Angelus le parole di Papa
Bergoglio risuonano di "misericordia" invitandoci alla ricerca di
quel Dio Padre che ci ama incondizionatamente, andando aldilà delle nostre
"goffe" mancanze.
La figura di Papa Francesco , a cominciare dal suo nome, ha
colto di sorpresa gran parte del mondo, ma con tutta sincerità ha colto di
sorpesa anche noi cristiani...umili servitori del Padre forse assopiti con le
lanterne in mano...forse non più in grado di distinguere la luce di Cristo.
Come abbiamo ascoltato oggi il Dio che si è fatto misericordia tra le braccia
della Vergine è ancora presente e luminosissimo e...ci ama...si, ancora una
volta oltre ogni aspettativa, oltre ogni previsione, oltre ogni banalità.
Per concludere facciamoci l’ultima domanda...
Quale sarebbe stata la fine del genere umano se Dio non
avesse usato verso di esso la Sua misericordia?
Papa Francesco ce lo ricorda attraverso un episodio della
sua vita...una "nonna" fedele e consapevole del grande amore di Dio,
sapeva bene a cosa si può giungere senza la misericordia di nostro Signore...
gli uomini sarebbero vissuti per un certo tempo su questa
terra, dibattendosi fra sofferenze, affanni, incertezze, dolori e poi sarebbe
venuta la fine,<>, senza alcuna altra speranza.
Rendiamo quindi grazie ed innalziamo la nostra lode al
nostro Signore che è stato verso di noi tanto benigno ed amorevole da
prospettarci una vita diversa da questa, che sarà eterna.
Romano Panizza
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