E' con onore e riconoscenza che pubblico a seguire l'opera poetica dell'amico ERNESTO ANGELINI bravo e sensibile poeta di Calliano che ha voluto donare i suoi versi agli attori & C. di "Prove de Teatro" in una raccolta di "ricordi poetici" con i quali vi invito a ripercorrere lo spettacolo teatrale di cui al post del 13.02.2011 scorso.
Grazie ancora ad Ernesto fine osservatore e raffinato poeta.
“PROVE DE TEATRO” … EN VERSI
Omaggio ai filodrammatici di Calliano
Tra gli antichi scranni lignei del teatro di Calliano,
anche il tempo e le sue onde par s'acquietino pian piano.
E quel sipario sembra aurora con lo scarlatto suo sorriso,
che dischiude puntualmente il novellar che a tutti è arriso.
Esordisce affabilmente allo scoccar dell'ora pia
l'anfitrion d'implume scocca con virtuosa sua maestria.
Ed infiamma novellando ogni cuore d'allegria
appianando la ventura della commedia che s'avvia.
E la storia se smatassa con na briscola su 'n bàita,
tra dei amìzi en po' sguaiati ed oppressi dalla pàita.
'N zìma al mont, quota tremìli, tra 'n scartìn, carico e briscola,
l'atmosfera se riscalda e la tensiòn se fa maiuscola.
Ma en agguato gh'è 'n periglio che strabilia tutti noi:
quel disagio de ventrìcol per na sgiònfa de fasoi !!
E l'è cossì che cambia tutto, e in quell'aura transitoria
quela bàita se trasforma 'n te na sala operatoria.
E quei amìzi, tùti 'nsèma, si se veste d'altri panni
per ovviar all'emergenza e pararse d'altri danni.
El paziente con premure l'è assistì nell'ora amara
quasi 'l fussa en chirurgia all'ospedal de Santa Chiara.
Pur con strumenti di fortuna, acconciati alla bisogna,
l'intervento prende avvio per risolver quella rogna.
Tra patemi d'ogni guisa, e in quel ciarlare concitato,
da quella trippa 'n po' de ogni viene estratto allo sfigato.
Salta fòr dei salamini, tùti 'ntrèghi e ancòr ligàdi
come i fùssa appena asiàdi pronti a esser stagionàdi.
Vèn rimosso ànca l'ingorgo dei legumi agglomeradi
stravazà quegli intestini, adèss bei nèti e liberadi.
E ricucendo la cotenna al paziente improvvisato,
il chirurgo annuncia lieto che l'intervento è superato !
Ed è cossìta, tra gli applausi, che si spegne il primo atto
ma un secondo è lì già pronto ad onorar l'ameno patto.
Ma tra i due v'è un intermezzo di originale collezione
per osteggiare l'atonìa e non scemare l'attenzione.
E dalle quinte a quella tolda, lo sciabordìo fu generoso
di una brezza giovanile con il suo estro contagioso.
Poi riprende il nuovo atto, parodiando con sapienza,
la giustizia o la dottrina, che ciamàn giurisprudenza.
Gh'è 'n processo da istruir, perche certo l'è il reato,
La parte lesa l'è agguerrita e gh'è ànca l'accusato.
Però prima, el novo Giudice, si dev'essere insediato!
Più che un rito, è un'esigenza del processo celebrato.
E cossìta ecco che el zèrca, tuti i ordègni del travaglio,
col l'attento cancelliere a non commettere alcun sbaglio.
El cancellier l'è quasi buffo con quell'accento un poco strano,
mentre el Giudice l'è oriundo de San Giorgio zo a Cremano.
Cossì el prìm parla en taliàn ben smissià con el tedesco
e quell'altro, lì stranì, el g'ha n'aspetto 'n po' furbesco.
Ma si accordano all'istante commissionando l'incombenza
che chi farà da segretaria sia di indubbia gran presenza.
Ed entra en scena na moretta con superbe credenziali,
e l'inatteso suo striptease ci inchioda tutti agli schienali.
Po' se adùna ànca le parti e scomìnzia la contesa
con accuse rimbeccate tra imputato e parte offesa.
L'avvocatessa, peverìna, la s'enfervora e proclama
e i articoli del Codice, puntualmente la declama.
Per na vàca o na galìna, i ha mess 'n pè tut sto casìn
perchè ogniuno el vòl giustizia accusando el so vizìn.
Tra quei dòi gh'era l'avaro che l'era lì magro 'mpicà
che mi penso, per sparmiàr, ànca ancòi no l'ha disnà.
Ma el g'aveva lì al so fianco na deliziosa mogliettina
che, sentà 'n do che ero mì, la vedevo assai vizìna.
En silenzio benedivo quella sarta, … santa donna !!
che cucì quel costumino con ampio varco nella gonna.
Si, perchè con quella foggia, l'attenziòn non ti s'ammoscia
nel trasporto sensual del giovanil spacco di coscia.
Un'emoziòn che nel finale, la biondina ha fatto piena
ostentando negli osanna quel suo fresco fondoschiena.
Parodiando “Sister Act” pòl ben suzèder l'impensabile
che se solleva el tonegòn in maniera incensurabile !
E se la bimba l'è graziosa, noialtri tuti sèn contenti
e ne godèn la meraviglia delle audaci autoreggenti.
Ma ho notà, tra i canti gospel, anca n'ùgola “foresta”
e l'è ancòr da quela volta che la m'è restàda en testa.
Qualche volta l'ho incontràda, passeggiando per Calliàn,
ma purtroppo l'emoziòn la me fa restàr lontan.
Ma chissà che vègna el giorno, in cui far la conoscenza
e mandàr via quest'emoziòn, questa pavida prudenza!
E ho pensà per quest'impresa, per gli indugi cacciar via,
quasi quasi ghe domando se me dà na man la Lia !
E l'eloquio, nel finale, vira adesso al patrio idioma
e come accade alla Vittoria, anche lui porge la chioma.
Per ringraziare, finalmente, e farlo in modo prestigioso,
in quest'offrire a Tutti Voi un tributo mio affettuoso.
Grazie amici, grazie a Tutti, per l'impegno e l'energia,
per le emozioni regalate che mi hann tenuto compagnia!
Per la freschezza e la bravura in quell'insolita avventura,
per il balsamico sorriso che fa la vita meno dura !
(Ernesto)
Calliano 06.03.2011
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