venerdì 4 gennaio 2013

La fede…la libertà dell’incontro con Dio





Ho sempre considerato la cultura un pilastro fondamentale su cui deve poggiare la nostra società. Essa va sicuramente tutelata e difesa specie nei momenti di crisi come quelli che stiamo attraversando. Tra i mille volti della cultura spicca la scrittura e conseguentemente la lettura. Ritengo che il libro sia la coscienza della cultura. Esattamente come l’uomo, nei momenti di intimità e bisogno, si rifugia all’interno della propria coscienza mi piace pensare anche ad un libro nel quale la maggior parte di noi si “rifugia” alla ricerca di risposte. Con molta onestà ritengo di non essere un grande lettore ma nel contempo amo occupare qualche posto della libreria con qualche testo diciamo così “fondamentale”. Tra questi uno in cui mi rifugio è il libro di Giovanni Paolo II “Varcare la soglia della speranza”… non so, forse perché sull’ultima pagina il Papa ha scritto di suo pugno la frase “Non abbiate paura”, ma in esso trovo spesso motivo di speranza.
Ha da poco avuto inizio l’anno della fede e naturalmente, specie negli ambienti della chiesa, ci si comincia ad interrogare su quella che è la nostra fede, sino a che punto siamo consapevoli di essa, se ha ancora utilità “avere fede” in un mondo che stà vivendo cambiamenti repentini e per certi aspetti sconvolgenti.
Ma come?…c’è veramente bisogno di istituire un intero anno dedicato alla fede o stiamo solo perdendo tempo? Il calendario Maja dice che il mondo come lo conosciamo finirà entro il 2012… Le elezioni sono alle porte portando con esse l’impegnativa campagna elettorale…l’Europa definisce il 2013 un anno decisivo…figuriamoci se possiamo permetterci di parlare per un anno intero di “fede”.
Con questi interrogativi che mi ronzano in testa passo accanto alla mia libreria e la copertina quasi totalmente bianca del testo di Karol Wojtyla mi incuriosisce come tante altre volte…lo apro, lo sfoglio quasi distrattamente… in esso una frase mi colpisce “Cristo certamente desidera la fede. La desidera dall’uomo e la desidera per l’uomo”…”Gesù vuole destare negli uomini la fede, desidera che essi rispondano alla parola del Padre, ma lo vuole rispettando sempre la dignità dell’uomo, poiché nella ricerca stessa della fede è già presente una forma di fede, quella implicita, e perciò è già soddisfatta la condizione necessaria per la salvezza”.
Ecco che in queste parole dense di significato per i credenti e cariche di accoglienza verso le persone che non conoscono la Parola l’approccio alla fede viene descritto come un abbraccio tra l’amore incondizionato di Dio e la libertà che Dio stesso dona, e conseguentemente rispetta, all’uomo. E’ in quest’ottica che tutti noi siamo chiamati a vivere questo anno della fede come concreta dimostrazione che lo Spirito soffia dove vuole e quando vuole (Gv 3,8). La libertà dello Spirito incontra la libertà dell’uomo e la conferma fino in fondo. Ci è data l’opportunità di riscoprire la nostra fede all’interno del nostro tempo, del nostro vissuto, della nostra libertà che non ci è mai stata negata. Ed è proprio all’interno di questa libertà che l’uomo è realmente chiamato alla salvezza, non solo conducendo una vita onesta e irreprensibile, ma con la consapevolezza che la salvezza può esser raggiunta solo con l’apporto della grazia. Tale consapevolezza potrà essere raggiunta solo se ognuno di noi ricercherà con onesto impegno la verità e sarà disposto ad accettarla…ecco… lì il dono della fede si manifesterà in tutta la sua straordinaria bellezza!
Alla luce di questa speranza, oltre alle mille sollecitazioni che la vita di ogni giorno ci mette sul piatto,  con tutto il cuore auguro a tutti voi di vivere intensamente questo anno…anzi di “destarvi” alla riscoperta della fede ed al consolidamento di essa in quanto soltanto Dio può salvare l’uomo, attendendo la sua collaborazione.
Richiudo il libro per riporlo nella libreria…il mio sguardo ritorna sul retro della copertina…

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